Anello di Pietra Campanara e dei Crivi di Mangiacaniglia

Carissimi,

questa domenica un altro tanto atteso appuntamento con il nostro socio onorario Francesco Bevilacqua, che ci condurrà nel cuore dell’Orsomarso. Godremo dei colori dell’autunno in uno dei siti più panoramici e suggestivi di tutta la Calabria. Il percorso mediamente lungo e le giornate più corte (vi ricordiamo che cambierà l’orario questa domenica) richiedono puntualità e passo deciso, quindi si raccomanda di partecipare adeguatamente equipaggiati ed in buona forma fisica.

Vi aspettiamo,

Il Direttivo

Domenica 31 ottobre 2021

Numero di partecipanti: 20

Tipo di percorso: sentieri e sterrate

Codice del sentiero: nessuno

Lunghezza: 15 km circa A/R

Dislivello: 500 m circa

Tempo di Percorrenza: 6/7 h

Livello tecnico: E

 

Ritrovo: ore 8,00 spiazzo dinanzi alla “Catasta” di Campotenese, uscita autostradale di Campotenese  

 

Indicazione di sorgenti lungo il percorso: SI, al rifugio forestale di Fornelli

 

Organizzatore di Escursione

Francesco Bevilacqua

 

Prenotazioni

Carmen Gangale  3283144031

Termine prenotazioni Venerdì, giorno 29/10/2021

 

Descrizione

L’escursione si snoda nel cuore delle montagne, dei dirupi e delle foreste che dominano l’alta valle dell’Argentino, nei Monti dell’Orsomarso, porzione sud-occidentale del Parco Nazionale del Pollino. La zona è riconosciuta come una delle aree wilderness più importanti d’Italia. Da Campotenese proseguiremo in auto sino a Masistro e poi oltre verso Piano di Novacco. Da qui, per sterrata raggiungeremo Piano di Vincenzo e lasceremo le auto al cancello di Fiumarella di Rossale. Il tratto di sterrata è breve ma vi è un passaggio di poche decine di metri un po’ malmesso. Per cui è necessario venire con macchine robuste ed alte da terra. Lasciate le auto, prenderemo la stradina che scende al rifugio Fornelli e prosegue sino a Pietra Campanara. Una breve digressione ci consentirà di godere della veduta di Pietra Campanara e di Corno Mozzo. Da Pietra Campanara prenderemo il sentiero verso Vallone Deo Gratias e Monte Palanuda. Ad un certo punto devieremo a sinistra prendendo in vecchio e poco noto sentiero che ci condurrà ad un magnifico affaccio nella parte bassa dei Crivi di Mangiacaniglia, con vedute sulla Valle del Fiume Argentino e verso il Tirreno. Risaliremo sull’orlo dei Crivi fra i pini loricati sino al valico del Palanuda. Da qui ritorneremo attraverso Vallone Deo Gratias con i suoi faggi giganteschi verso Pietra Campanara e poi al Cancello di Rossale. Le previsioni meteo sono buone ma è bene dotarsi di indumenti anti-pioggia.

 

Note storico naturalistiche.

L’alta valle dell’Argentino e le montagne che le fanno da corona rappresentano une delle zone più integre e meno percorse, nella storia, da viaggiatori, studiosi e descrittori. Le uniche testimonianze rimasteci sono quelle dell’ufficiale dell’esercito napoleonico Duret de Tavel, del geologo Emilio Cortese e dei naturalisti Fulco Pratesi e Franco Tassi. Anticamente la valle costituì una delle più importanti vie istmiche fra la costa ionica e quella tirrenica, anche per via dei suoi giacimenti minerari (come il salgemma di Tavolara). Lo stesso toponimo “Argentino” ha a che fare con antiche miniere. Ne sono testimonianza i resti di fortificazioni in varie zone elevate come Castel di Noceto, Castello Brancato e Castel di Raione, poste a guardia della via di attraversamento della valle. Giovanni Russo, nei suoi libri, ha appurato che fu proprio l’Argentino e non il Lao a favorire anche la fioritura del monachesimo italo-greco durante la dominazione bizantina. Secondo Russo il centro del cosiddetto Mercurion fu proprio l’abitato dell’attuale Orsomarso, dove era allocato il monastero più famoso e dove soggiornò, fra gli altri, San Nilo da Rossano. Nel ‘900, queste montagne furono interessate da tagli industriali massicci che per decenni depredarono quelle che, probabilmente, erano ancora foreste primigenie. Restano stradine, sentieri, teleferiche, ferrovie decauville. Ma dalla fine dell’epopea dei tagli sino ad oggi tutta l’area ha recuperato la sua aura di grande “selvaggità”.

 

L’escursione AdM è sempre una festa e la persona è al centro dell’attenzione nella cornice meravigliosa delle montagne calabresi.

Escursione aperta ai soli soci AdM.

 

Per associarsi è necessario provvedere alla compilazione del modulo (domanda_socio_AdM[1] (admcalabria.it)) che deve essere controfirmato da due già soci, aventi il ruolo di referenti e di presentanti del nuovo socio, e può essere inviato telematicamente alla mail dell’associazione o consegnato a mano agli Organizzatori dell’escursione.
Naturalmente, la richiesta di associazione deve essere accettata dal Consiglio Direttivo AdM.

 

E’ possibile provvedere al saldo di tale quota, brevi manu o anche tramite bonifico bancario ai seguenti riferimenti:

Conto Bancoposta IBAN IT32 Y076 0116 2000 0001 7599 879
Num. C/C: 17599879
Titolare: ASSOCIAZIONE AMICI DELLA MONTAGNA


PS. Per chi non è socio, per partecipare è obbligatorio attivare la copertura assicurativa (costo 10 Euro, validità annuale, da erogare all'atto dell'escursione) fornendo preventivamente "nome, cognome, codice fiscale" ai referenti dell'escursione.

 

Di seguito link utili all’escursionista:

Programma : https://www.admcalabria.it/images/2021/calendarioEscursioni2021.pdf

Vademecum  https://www.admcalabria.it/images/vademecum.pdf

 

N.B. l’escursione potrà essere oggetto di annullamento o variazioni, sia per la durata che per la distanza da percorrere, per cause non imputabili ai direttori di escursione ma dovute ad eventuali avverse condizioni meteo.

 

 

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