La mia prima notturna sui duemila metri...

In notturna, la prima esperienza. Non sapevo realmente cosa aspettarmi e mi sono lasciata guidare dalle indicazioni di Nunzio, davvero preziose. 
Partiamo di sera, siamo in 4, comincio a far foto ancora prima di scendere dalla macchina perchè al tramonto siamo già circondati dallo splendido paesaggio del parco del Pollino. 
A Colle impiso ci sono ancora macchine, forse di qualche escursionista che tarda a tornare, forse di qualcuno che come noi parte di notte.
Illuminati dalla luce delle nostre lampade, i faggi del boschetto che attraversiamo prima di raggiungere i piani sembrano più grandi, i rumori invece, più pericolosi. E' buio, e non si sa mai, meglio stare attenti, gli animali potrebbero imbizzarrirsi. 
Usciamo sui piani di Vacquarro. Finalmente all'aperto. Non avrei mai pensato che la luna potesse emanare una luce tanto accecante.
E le stelle, tante, nonostante una luna piena così luminosa. Ci divertiamo a dare un nome alle costellazioni e ad indovinare i punti cardinali.
Campanacci, una mandria. Di notte la soglia dell'attenzione è alta, ogni rumore diventa una probabile minaccia, così decidiamo di essere prudenti camminando vicini, con una pietra in mano. Ce ne dimenticheremo presto comunque. 
Proseguiamo per i piani Gaudolino, seguiti da un cagnolino mansueto che vuole solo mangiare qualcosa con noi. 
I piani. La luna illumina il percorso, possiamo anche spegnere le torce e goderci lo spettacolo. E la pace. L'aria è fredda, ma sufficientemente coperti si sta bene. Ne approfitto per fare delle foto, stavolta sembrano carine. 
La cena, abbondante, modello AdM.. mega frittatone preparato in loco da Caroli, che oltre ad essere una impavida escursionista, è anche una bravissima cuoca, pizza rustica, e elemento oramai immancabile, il vino. Meno male che non sono a dieta! 
Dai piani ripartiamo verso l'1.30. Immersi nel bosco indoviniamo il sentiero da percorrere.. ad intuito. 
Siamo sui piani di pollino, il cielo si è coperto e c'è vento, la nebbia scende. Optiamo per una sosta, tanto c'è tempo per l'alba. Mitico Giovanni che col suo fornellino ad alcol prepara the e cappuccino per tutti. Il freddo adesso si fa sentire, è piacevole bere una bevanda calda. 
Dai piani procediamo in direzione Serra delle Ciavole, il cielo si diverte a cambiare aspetto. Alterna cinque minuti di nuvoloni a cinque minuti di stelle.. La luna però è sempre coperta, peccato, avrei voluto godermi i piani di Pollino di notte. Il passo è lento, credo risenta del freddo, ma anche della stanchezza accumulata durante la giornata. 
Il sentiero che conduce a Serra delle Ciavole è complicabile a piacimento, di notte soprattutto. Saliamo tra i massi mentre una mandria di mucche ci guarda un po' indispettita. Anche in questo caso, camminiamo vicini, cercando di aggirarle il più possibile per non farle agitare. Tutto bene. 
La salita è un po' faticosa, però guardando indietro sono attratta dal paesaggio, e come al solito, mi sento meglio. 
Il blu del cielo, che a poco a poco si sta schiarendo, la nebbia che sembra quasi abbracciare gli splendidi esemplari dei pini loricati, le stelle che pian piano si fanno più fioche. Sembra di vivere in una favola, ha dell'irreale. Lo spettacolo lascia, anche me, senza parole. 
Arriviamo in cima e il cielo finalmente ha deciso di che colore si vuole vestire, è di un azzurro limpido stamattina. C'è vento, cerchiamo di ripararci tra i massi mentre aspettiamo il sorgere del sole. Intanto ammiriamo il paesaggio: il golfo di Sibari, le gole del Barile, le luci di San Lorenzo Bellizzi, e dall'altra parte le splendide montagne del parco nazionale. La luce rosea del sole albeggiante colora in modo particolare il paesaggio, rendendolo ancora più bello del solito. Ora so che ne è valsa la pena. 
La nutella in cima poi, addolcisce ancora di più un momento già di per se speciale.. 
Iniziamo la discesa commentando l'esperienza e facendo fotografie. Sono le 7 del mattino, ed è tutto tranquillo. Finchè... 
Una mandria di mucche, saranno state una trentina, ci punta e inizia a correre verso di noi. Scappiamo a gambe levate, finchè non ci sentiamo al sicuro. Che spavento!! Comunque è passata, e abbiamo imparato che dobbiamo tenere conto anche delle "mucche assassine" che potremmo trovare lungo il percorso! 
Una volta ripresi dallo spavento, ci dirigiamo alle macchine: il discorso ormai è monotematico, incentrato sul "problema delle mucche assassine"!!! Ci si scherza su, sdrammatizzando.
Rieccoci a Colle Impiso. "Montiamo" la colazione sul muretto, gli escursionisti che si accingono alla salita ci guardano straniti mentre tiriamo fuori il fornellino per fare il cappuccino, e i taralli e la nutella. 
In macchina com'è consuetudine tiriamo le somme della giornata che, a parte per le mucche assassine, è stata piacevolissima e divertente, sicuramente da rifare... magari tra un po' però!
Un grazie a Giovanni che è stato una bravissima guida, ad Eugenio che non ha smesso mai di farci ridere, a Caroli che è un'ottima cuoca.. e a tutti, per l'ottima compagnia :)

 

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